
Son giorni pigri, questi. Di preparativi e pensieri.
Sto leggendo vari documenti sulla Somalia, per non arrivare completamente impreparata - anche se immagino che ad un posto come la Somalia non ci si possa davvero preparare.
Qualche dato: nelle tre regioni (Somaliland, Puntland e Somalia centro-meridionale), in cui abitano circa 7 milioni e mezzo di persone e ci sono, a occhio, tra gli 800,000 ed il milione di sfollati, ci sono nove - NOVE - centri dove è possibile ottenere terapia antiretrovirale. Nove. Uno ogni 830,000 persone.
La mutilazione genitale femminile, sempre ad occhio perchè non in Somalia non c'è l'Istat, è intorno al 95%.
Il 73% della popolazione vive in povertà o in estrema povertà, cioè con meno di 2 o meno di 1 dollaro al giorno.
Il tasso medio di HIV è dello 0,9% - 1,4% in Somaliland, 1,0% in Puntland e 0,6% nella Somalia centro-meridionale. Una prevalenza del genere indica due cose: o che il paese è sull'orlo di un'epidemia generale, oppure che si tratta di un'epidemia concentrata in certi gruppi particolarmente vulnerabili o a rischio: camionisti, lavoratori sessuali - uomini e donne - militari e milizie, sfollati, donne e bambine, pescatori, migranti irregolari ed altri. Le risorse sono, ça va sans dire, molto limitate, per cui bisogna imbroccarla subito o sarà un bel guaio.
Ed in tutto questo emerito casino, io dovrei occuparmi di pari opportunità.
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