Shukran vuol dire grazie. E' la prima (ed unica) parola che ho imparato in Egitto. Quello che adoro del lavoro che faccio e' la possibilita' di conoscere gente di paesi diversi, conoscere gli stessi paesi, e vedere con i miei occhi che la gente non e' affatto diversa da me. Certo, ognuno con le sue tradizioni edi suoi stereotipi, i suoi vizi e le sue virtu', ma alla fine siamo proprio tutti uguali. Sara' pure questo un luogo comune, ma mi sembra che lo stiamo perdendo per strada. Io che sono molto sensibile alle opinioni di tutti e sono stata educata in un certo luogo del mondo credendo certe cose, combatto ogni giorno con la diffidenza del diverso. E mi dispiace essere cosi', e non ne sono fiera e passo molto tempo a distruggere razionalemente quello che mi viene d'istinto. Nella zona da cui vengo ci sono principalmente due categorie di "cattivi": i terroni e gli albanesi. Chi mi conosce sa che fin da piccola ho avuto innumerevoli discussioni con chi chiama terroni gli abitanti del sud Italia, e che neanche meridionali mi piace come parola. In principio, l'unica distinzione territoriale che accetto senza problemi e' quella regionale: i toscani, i siciliani ed i pugliesi mi vanno bene. Anche la distinzione cittadina non mi crea problemi: i pordenonesi ed i palermitani. Ma quelli che fanno di tutta l'erba un fascio e decidono che "i terroni" sono tutti pessima gente mi fanno incazzare. Ho avuto delle pessime esperienze con illustri pordenonesi - mi si dira' che solo i friulani son brava gente, mah - e delle esperienze ottime con extracomunitari e sottosviluppati di vario genere. Allo stesso modo, ho avuto delle esperienze magnifiche con pordenonesi e friulani, e pessime con gente dell'America Latina. Mi riesce difficile dunque dividere il mondo in buoni e cattivi, noi e loro.
Tutta questa tiritera perche' sono arrivata in Egitto un po' prevenuta (l'istinto, si diceva, quando invece e' cio' che ci insegnano e ci fanno credere), e invece sono stata benissimo e tutti, incluso Aladino il tassista, anzi soprattutto Aladino il tassista, mi hanno trattato con i guanti, mi hanno fatto sentire accolta, rispettata e mi hanno aiutata quando ne ho avuto bisogno. E sono egiziani, eh!
Tutta questa tiritera perche' sono arrivata in Egitto un po' prevenuta (l'istinto, si diceva, quando invece e' cio' che ci insegnano e ci fanno credere), e invece sono stata benissimo e tutti, incluso Aladino il tassista, anzi soprattutto Aladino il tassista, mi hanno trattato con i guanti, mi hanno fatto sentire accolta, rispettata e mi hanno aiutata quando ne ho avuto bisogno. E sono egiziani, eh!
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